“È sufficiente osservare. Ricorda, semplicemente osserva. Non sforzarti di guardare. Questo è ciò che il Buddha ha chiamato VIPASSANA – l’osservazione del respiro, la consapevolezza del respiro, ricordare, essere attenti all’energia vitale che si muove nel respiro. Non cercare di fare respiri profondi, non cercare di inspirare o espirare, non fare nulla. Rilassati semplicemente e lascia che il respiro sia naturale, che vada da solo, che venga da solo e molte cose si riveleranno a te”.
``SVEGLIA, SII TESTIMONE DEI TUOI PENSIERI
OSHO
CHE COSA SIGNIFICA VIPASSANA?
OSHO, The Dhammapada: The Way of the Buddha
SEMPLICEMENTE OSSERVA
OSHO, Ancient Music in the Pines
RADICARSI MAGGIORMENTE NELL’OSSERVAZIONE
“Radicati sempre di più nell’osservazione: questo è ciò che il Buddha chiama Vipassana, un’intuizione. Osserva con gli occhi interiori qualsiasi cosa accada e rimani intatto, senza attaccamenti.”
OSHO, The Dhammapada: The Way of the Buddha
ESSERE TESTIMONI
Quando si osserva, la mente si ferma, cessa di essere. Sì, all’inizio molte volte ve ne dimenticherete e la mente entrerà e inizierà a fare i suoi vecchi giochi. Ma ogni volta che vi ricorderete di averlo dimenticato, non c’è bisogno di sentirsi pentiti o colpevoli: tornate semplicemente a guardare, tornate sempre a guardare il vostro respiro. Piano piano, la mente interferisce sempre meno.
E quando riuscirete a osservare il respiro per quarantotto minuti come un continuum, diventerete illuminati. Sarete sorpresi, solo quarantotto minuti, perché penserete che non è molto difficile… solo quarantotto minuti! Invece è molto difficile. Quarantotto secondi e sarete stati vittime della mente molte volte. Provate con un orologio davanti a voi; all’inizio non riuscirete a stare attenti per sessanta secondi. In soli sessanta secondi, cioè un minuto, vi addormenterete molte volte, vi dimenticherete di osservare, l’orologio e l’osservare saranno entrambi dimenticati.
Qualche idea vi porterà lontano; poi improvvisamente vi renderete conto… guarderete l’orologio e saranno passati dieci secondi. Per dieci secondi non avete guardato. Ma lentamente, lentamente – è un’abilità; non è una pratica, è un’abilità – lentamente, piano piano la si impara, perché quei pochi momenti in cui si è attenti sono di una bellezza così squisita, di una gioia così tremenda, di un’estasi così incredibile, che una volta assaporati quei pochi momenti si vorrebbe tornare ancora e ancora – non per altri motivi, solo per la pura gioia di essere lì, presenti al respiro.”
OSHO, The Dhammapada: The Way of the Buddha
SII NATURALE
“In Vipassana non dovete cambiare il ritmo del vostro respiro naturale, non dovete fare respiri lunghi e profondi, non dovete espirare in modo diverso da come fate di solito. Lasciate che sia assolutamente normale e naturale. La vostra coscienza deve essere tutta concentrata su un punto: osservare.”
OSHO, The Dhammapada: The Way of the Buddha
IL PROCESSO PER LA CONSAPEVOLEZZA
“Prima imparate il processo di consapevolezza attraverso il respiro e poi passate al pensiero. E sarete sorpresi: più osservate il vostro pensiero… Ancora una volta, o potete osservare o potete pensare. Non si possono fare entrambe le cose contemporaneamente. Se osservate, il pensiero scompare.
Se il pensiero appare, l’osservazione scompare. Quando siete diventati abbastanza attenti da osservare i vostri pensieri e lasciarli scomparire attraverso l’osservazione, allora passate alle emozioni, che è ancora più sottile. Questi sono i tre passi della vipassana. Primo il respiro, secondo i pensieri, terzo le emozioni. E quando tutti e tre sono scomparsi, ciò che rimane è il vostro essere.
Conoscerlo è come conoscere tutto. Riuscirci è guadagnare ogni cosa. “
OSHO, The Dhammapada: The Way of the Buddha
È SEMPLICEMENTE VIPASSANA
“Potete essere alla guida della vostra auto, o seduti nel vostro ufficio, e potete farlo. Non si tratta nemmeno di fare una respirazione profonda, così che gli altri possano sentire che state facendo una respirazione profonda. È semplicemente vipassana, è semplicemente osservare, osservare tutto, fuori e dentro.”