Manda-la significa in sanscrito “cerchio” o “centro”.
Il cerchio delimita uno spazio, all’interno del quale possiamo esprimere le nostre emozioni e stati d’animo. Il Mandala è come una lente di ingrandimento, cattura ciò che è nell’inconscio e lo manifesta, attraverso forme e colori.
Nel nostro Mandala personale la creatività si fonde con la meditazione.
Creare un Mandala è un processo accessibile a tutti, sia a chi sa dipingere e vuole uscire da schemi conosciuti, sia a chi non sa dipingere e vuole sperimentarsi in una nuova forma d’espressione.
La creazione e pittura del Mandala è una tecnica di meditazione pittorico-creativa che ci permette di praticare Presenza, in uno spazio di rilassamento e centratura.
Ci aiuta ad aprirci alla creatività che spesso è bloccata da pregiudizi e condizionamenti.
E’ lo specchio in cui ci si riflette, dove si incontrano difficoltà, giudizi, resistenze, conflitti, ma ci si connette anche con la bellezza e l’armonia interiore ed esteriore, con il sentirsi tutt’uno nel momento, nell’ essere allineati con ciò che succede nel “qui e ora”.
Ci aiuta ad esplorare noi stessi con l’uso di diverse tecniche: compasso, righello, matite, acquarelli, tempera…
In questo corso usiamo la tecnica di base del Mandala tibetano che è la rotazione del movimento intorno al centro.
Si inizia usando il compasso, creando cerchi che partono dal centro in modo sistemico ripetitivo, ordinato, preciso. Ruotando il foglio, ogni cerchio deve essere ripetuto in ogni quadrante sovrapponendosi l’uno con l’altro, in modo da creare una base piena di linee interconnesse. Quando il foglio è quasi riempito ci si ferma e si osserva.
E lì, nell’osservazione, accade il miracolo: si intravvedono delle forme che vogliono emergere, che vogliono essere portate alla luce.
Si inizia la pulizia delle linee che non servono fino a dare corpo alle forme che si sono rivelate al nostro sguardo. Si ripete procedendo sempre in modo circolare, cioè facendo girare il foglio. Pian piano emerge il nostro mandala e le varie forme prendono vita.
Ora si può iniziare a colorarlo con i colori che in quel momento si affacciano alla nostra coscienza.
Tutto diventa magico: il fluire del pennello, i colori che si trasformano e cambiano in infinite sfumature a contatto con l’acqua e la carta, le matite colorate, che con mano leggera, riempiono gli spazi delle nuove forme.
Lo sforzo, il tempo e lo spazio svaniscono. Tutto succede nella Presenza, lasciando spazio al silenzio e alla meditazione.
“Al centro sei non-essere, sei nulla, uno spazio vastissimo ed eternamente fresco, silenzioso, estatico. Quando dico di celebrare, voglio dire osserva, e allora potrai goderne. Quando dico di goderne, intendo: non scappare.” OSHO, A Bird on the Wing“